I Distratti mi hanno chiesto di indicare dieci canzoni che fossero anche 10 motivi per amare Milano.
Vieni, vieni in città che stai a fare in campagna? / Se tu vuoi farti una vita devi venire in città. [Giorgio Gaber]
Sono arrivato a Milano con tanti sogni e la necessità di sopravvivere.
Non ho mai avuto un posto fisso e non ho mai fatto il grano ma sono ancora qui per incontrare poeti e finanzieri, sognatori e cinici, gente che abitava a un isolato da te e chi arriva dall’altra parte del mondo.
Boxe a Milano / Ignis, Olimpia, Cinzano / Sangue dal sopracciglio / Lampo, fotografo, abbaglio.
[Pacifico]
Non solo Inter e Milan ma storie di sudore e sangue, campioni di coraggio e figli della povertà, storie di umidi sottoscala, immigrazione e riscatto, schiene rotte dalla fatica e volti segnati dalle botte. Non so perché ma per me lo sport più rappresentativo di questa città non è il calcio.
Se ne sono sbattuti il cazzo / ora tirano su un palazzo / han distrutto il bosco di Gioia / questi grandissimi figli di troia!
[Elio e le Storie Tese]
Speculazioni edilizie che fanno rinascere quartieri, de-industrializzazione che produce spazi per la cultura, cantieri stradali che fanno riemergere ponti e fiumi e una specie di miracolo politico e sociale quando tutto sembrava in mano a borghesi e populisti, una città che è rinata proprio mentre sembrava dover morire.
Milano tre milioni / respiro di un polmone solo
[Lucio Dalla]
E’ il destino comune delle metropoli dove è così difficile vivere che la gente comincia a farlo all’unisono, ad avere stessi ritmi e stessi desideri. La gente non ride per le strade ma affolla i dibattiti politici e le mostre, i teatri e le sale da concerto, i parchi e le strade e poi sparisce, tutta insieme alla ricerca dell’aria pulita.
Questa e’ la Milano che mi ingoia / Principessa della paranoia
[Casino Royale]
Non c’è pace, non ci sono orari, non c’è mai la sensazione di poter oziare e respirare, senti l’adrenalina che ti fa andare avanti mentre cerchi di non dimenticarti di concedere un po’ di tempo anche a te stesso. Rischi di soffocare per la pressione ma alla fine trovi sempre un angolo che ti appartiene in modo speciale, dove sentirti in empatia con gli altri e dove hai la sensazione che stia succedendo qualcosa di speciale.
Amarmi tra la gente che lavora / Non facendo niente qui a Milano
[Edda]
I palazzi con dentro le case e nelle loro stanze il tempo che scorre per gli amanti. Si può essere romantici anche a Milano vivendo la propria intimità.
Sapessi come è strano sentirsi invisibile a Milano
[Diego Mancino]
In fondo qui viviamo tutti in anonimato, anche chi finisce sui giornali e in tv se ne va a spasso indisturbato, come se nessun volto in fondo facesse mai notizia per una città che ne ha viste tante e forse troppe. E a volte l’indifferenza è solo rispetto.
Il mare l’abbiamo avuto anche a noi a Milano / tutto cosparso del suo bel ondeggìo che esso c’ha dentro / esso andava da Porta Lodovica fino in via Farini / via Torino tutto un scoglio / che c’è ancora il pesce adesso in via Spadari / Poi sono arrivati i tedeschi / e hanno spaccato su tutto… c’è rimasto l’idroscalo / che c’è ancora la gente abbronzata adesso.
[Cochi e Renato]
La prospettiva lunga, gli orizzonti e i colori del mare, ecco quello che mi manca, ma di cui sento una lontana eco. Poi ti aggiri per una lontana periferia e scopri che il mare a Milano vuole portarcelo davvero.